Una telefonata a scongiurare quello che era stato definito un suicidio, una catastrofe, il fantasma di Chernobyl. Macron ha chiamato Putin per discutere della situazione nella centrale di Zaporizhzhia e alla vigilia del sesto mese di guerra, forse almeno sul fronte nucleare, si avvicina la de-escalation. Dopo l'incontro di Leopoli tra Zelensky, Guterres e Erdogan. È proprio l'Eliseo ad annunciarlo, confermando il Cremlino. Il Presidente russo ha dato consenso al dispiegamento di una missione della AIEA presso la centrale, da organizzare nell'immediato. Nelle ore precedenti una lunga serie di appelli, l'ultimo proprio del Segretario Generale dell'ONU che in visita al porto di Odessa aveva chiesto alla Russia di non staccare la centrale occupata dalla rete energetica ucraina. Poco prima Kiev aveva fatto appello all'ONU per un aiuto, dopo che la società Energatrom aveva riferito l'intenzione dei russi di scollegare l'impianto. Ovviamente l'elettricità di Zaporizhzhia è ucraina, questo principio deve essere rispettato completamente, le parole di Guterres che aveva anche chiesto di smilitarizzare la struttura. Su questo il no dei russi, per cui sarebbe loro il sistema di difesa per proteggere la centrale dal disastro, che gli stessi ucraini starebbero pianificando. Le accuse di Mosca si allargano anche a Washington, Londra e alleati, ritenuti, in caso, corresponsabili. Il nucleare segue così l'esempio del grano, dopo l'accordo sull'export del 22 luglio che ha forse evitato una crisi alimentare globale, un buon risultato diplomatico, nei fatti ancora debole. "Vedo questo bellissimo porto e vedo questi terminal praticamente vuoti. Invece con la possibilità che questo porto ha per sviluppare, di sviluppare l'Ucraina e tutta la regione e invece viene tagliato fuori a causa della guerra". Nelle stesse ore a Kharkiv i soccorritori cercano ancora tra le macerie causate dai bombardamenti dei giorni scorsi. Almeno 19 le vittime tra cui un bambino, per i recenti attacchi russi del 17 e del 18 agosto, in un dormitorio di Kharkiv. Nella stessa regione la Federazione rivendica oltre 100 perdite al nemico, con un bombardamento di precisione poco lontano da Zaporizhzhia. Nessuna conferma della notizia dall'Ucraina.