Severedonetsk è e rimane l’obiettivo.Si combatte strada per strada, ogni metro è una conquista e una perdita. Il terreno conquistato equivale a vite perse. E il Presidente Zelensky lo dice chiaramente: "Il costo umano della battaglia di Severodonetsk è terribile". Una fossa comune, un'altra, scoperta a Bucha, corpi abbandonati e con segni di tortura. L'immagine della guerra, dell'invasione dell'Ucraina. La città, nella Regione di Luhansk, affronta anche l'incubo isolamento. I tre ponti chiave che collegano Severodonetsk a Lysychansk ora sono impraticabili, fatti saltare in aria, il che significa che le rotte di rifornimento in entrate e le evacuazione in uscita sono impossibili, ammettono i funzionari ucraini. L'unico corridoio, sempre che venga rispettato, è stato annunciato dalla Russia per consentire l'uscita dall'impianto dell'Azot a Severodonetsk. I russi avanzano poi a Kharkiv, sono le notizie della Gran Bretagna, ma contano notevoli perdite: oltre 32 mila uomini oltre ad armi e mezzi. Numeri che fanno infuriare il Cremlino, che attraverso il suo portavoce Peskov minaccia: le sanzioni torneranno indietro come un boomerang. All'occidente Zelensky chiede invece con forza: non cercare più compromessi con la Russia e torna a parlare ancora una volta di armi pesanti e addestramento mirato: ora servono armi a lungo raggio.