Zelensky in visita nel Donbass. La notizia, ovviamente, non poteva essere anticipata ma conferma lo straordinario tempismo del presidente ucraino nel lanciare i suoi messaggi, proprio nel giorno dedicato alle Forze Armate. Infatti, il numero uno di Kiev va nella zona al centro del conflitto per mandare un messaggio chiaro: l'Ucraina non si arrende. E lo lancia, proprio quando i raid russi hanno colpito con particolare durezza il Sud del Paese, in particolare Kherson e la regione di Zaporizhzhia. Il Cremlino intanto, risponde con un messaggio altrettanto chiaro: non ci sono prospettive per i colloqui di pace in Ucraina, la Russia deve raggiungere gli obiettivi dell'operazione militare speciale. Kiev replica con attacchi mirati agli aeroporti militari russi, anche questa notte un velivolo senza pilota, ha attraversato il confine e ha colpito nella regione di Kursk. Il bilancio dei tre raid ucraini è modesto, ma il valore simbolico è enorme, visto che i confini della Federazione sono stati violati anche in profondità. Notizie queste che servono a sostenere una popolazione sempre più provata dalla mancanza dei beni di prima necessità e che deve fare i conti con un inverno sempre più rigido. Intanto, sempre nella martoriata Kherson mentre si riesumano i cadaveri nelle fosse comuni, nelle indagini sui crimini commessi dai russi, emergono non solo i resti ma anche le storie. Come di Tamila Pehyda, un ex insegnante, una nonna. Col marito stava cercando di lasciare la città. Separato dal fiume suo marito Serhy è finito nelle mani dei suoi carnefici.