Un uno-due terrificante, con un obiettivo diretto e un altro indiretto. Prima i raid sulle postazioni degli Houthi, i miliziani sciiti dello Yemen che con le loro azioni stanno sabotando il commercio mondiale rendendo insicuro il Golfo di Aden e la traversata del Mar Arabico. Poi l’Iraq, dove i miliziani sciiti avevano bersagliato le postazioni Usa. E il bersaglio indiretto, ma neanche troppo, è l’Iran, il nemico acerrimo degli Stati Uniti, che sta conducendo una battaglia di logoramento. Quanto siano efficaci le due strategie, i raid devastanti contro le azioni di guerriglia, è da vedere sul lungo periodo. Quel che è certo, invece, è che i tempi per la degenerazione del clima in Medio Oriente sono estremamente rapidi. Le possibilità di una tregua tra Israele e Hamas, il cambio del rilascio degli ostaggi è ormai un’ipotesi remota. I miliziani palestinesi hanno respinto la proposta di Israele, chiedendo che la sospensione dei raid di Tsahal sull’enclave non abbia un limite temporale, e da parte israeliana la posizione è chiara, così come esposto da una fonte interna ai negoziati: è tutto molto complicato, ci vorrà tanto tempo. Nel frattempo anche la posizione politica dello Stato Ebraico si complica sullo scenario internazionale, con uno scontro sempre più acceso con il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che ha definito inaccettabile il rifiuto di Israele della soluzione dei due stati. Questo rifiuto, ha spiegato il numero uno dell'ONU, prolungherebbe indefinitamente un conflitto che è diventato una grave minaccia per la pace e la sicurezza globale. C’è da dire che da parte israeliana non si colgono segnali di una volontà a de-escalare la tensione dell’area, anzi. Il ministro israeliano per gli Affari e il patrimonio di Gerusalemme, Amichai Eliyahu, ha dichiarato senza alcuna remora che la sua soluzione per la crisi di Gaza è sganciare un’atomica. Dichiarazioni destinate più alla sua base elettorale, l’estrema destra, che al proscenio internazionale, ma che certamente non incoraggiano la via negoziale.