Per ora i tempi sono da record, in meno di 2 anni si è passati da zero all'apertura dei negoziati per l'ingresso nell'Unione Europea. Gli stati dell'UE dimostrano così di volere in tutti i modi far sentire anche politicamente la loro vicinanza all'Ucraina invasa dalla Russia e alla Moldavia, che teme la stessa sorte. Oggi si aprono infatti ufficialmente i negoziati di adesione di questi 2 paesi nell'UE. A Bruxelles si svolge la prima conferenza intergovernativa tra l'Unione Europea e i due governi interessati. L'apertura formale dei negoziati non implica un rapido accesso definitivo dentro l'Unione, in teoria potrebbero volerci ancora molti anni ma certamente la situazione politica e la contrapposizione alla Russia favoriscono un più rapido processo di adesione e un giudizio più indulgente da parte dell'Unione Europea sui passi avanti dei due paesi nell'adeguare le loro leggi e le loro istituzioni agli standard UE. All'Ucraina ad esempio era richiesta per iniziare i negoziati una decisa lotta contro la corruzione dilagante nell'apparato statale. Il governo Zelensky si è adoperato in tal senso in questi mesi con risultati che almeno a Bruxelles sono sembrati sufficienti per procedere oltre. Anche in questo caso l'Ungheria si era messa di traverso, contraria a questo nuovo step in avanti. Solo la concessione di alcuni fondi bloccati e la richiesta a Kiev di garantire più efficacemente le minoranze presenti in Ucraina sono riusciti a far sì che anche Orban desse il suo ok. L'inizio formale dei negoziati è stato accolto con grande soddisfazione sia in Ucraina che in Moldavia e non sembra preoccupare molto Mosca. Tradizionalmente la Russia non vede grandi ostacoli nell'accesso in UE di paesi una volta suoi alleati o parte dell'allora Unione Sovietica, ciò che decisamente irrita di più è l'accesso di questi paesi nell'Alleanza Atlantica.























