Guerra Ucraina, il live del nostro inviato da Varsavia

11 mar 2022
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Voliamo a Varsavia, voliamo da Gianluca Ales, Gianluca perché nella giornata in cui questi sono gli sviluppi sul campo. Ci sono stati anche scambi di considerazioni e accuse reciproche a livello di governi. Forse la cosa più interessante era stato quel Vladimir Putin che insieme a Lukashenko ha detto, ci sono sviluppi positivi nei negoziati. A te. "E sì infatti Liliana, diciamo che questa è una guerra non solo combattuta sul campo ma è una guerra anche mediatica con una serie di dichiarazioni da parte di Putin che, come dire, ha esordito sulla scena mediatica internazionale con una serie di dichiarazioni. L'abbiamo già visto ieri nell'incontro con il governo ma appunto questa dichiarazione, in cui diceva, ci sono progressi nei negoziati ha sicuramente un qualche cosa che ha sparigliato un po' le carte. Quali negoziati? Ha detto che solo i continuano ma è difficile capire visto che proprio ieri ad Antalya sembrava che si fosse a una situazione di muro contro muro in cui Kuleba e Lavrov avevano detto praticamente, non abbiamo concluso nulla perché l'obiettivo minimo, come dire, del cessate il fuoco e dei corridoi umanitari non era stato raggiunto e Kuleba aveva detto, l'unico che può decidere è Putin e Putin appunto questa dichiarazione si è detto disponibile eventualmente anche a un confronto con Zelensky, richiesta che è stata fatta dall'Ucraina diverse volte, è stata reitirata, vediamo se questa è una vera e concreta apertura, staremo a vedere. Certamente non era cominciata sotto i migliori auspici perché Zelensky, il presidente ucraino, aveva esordito la giornata con una serie di accuse nei confronti di Mosca, secondo cui avrebbe usato il famoso false flag, cioè il pretesto, secondo cui l'Ucraina sarebbe stata pronta a usare armi non convenzionali, se n'é parlato anche all'Onu, ne parlerete ovviamente più avanti ma di utilizzare delle armi chimiche per cui avrebbe legittimato anche la Russia a usare armi non convenzionali e poi la risposta di Putin che sembrava assolutamente sulla stessa linea, in cui diceva di essere disponibile non solo a utilizzare miliziani esteri e non a caso Zelensky successivamente ha confermato la presenza di 16.000 miliziani siriani sul campo, ma anche di inviare le armi sequestrate all'esercito ucraino ai ribelli di Lugansk e Donetsk cioè del Donbass, insomma sembrava che si stesse in una situazione di accuse contro accuse e poi è precipitata questa dichiarazione di Putin che sembra una cauta apertura. Abbiamo visto i mercati prima hanno accolto questa dichiarazione con una fiammata poi ovviamente c'è stato un ripiegamento perché è tutto da verificare quanto di fatto consista questa apertura. Vorrei registrare comunque anche l'appello da parte del blogger dissidente che ha chiesto la mobilitazione da parte dei russi con una manifestazione domenica. Vedremo quale sarà la risposta dell'opinione pubblica russa che sappiamo essere scesa in piazza e numerosa in almeno 13 città ma cui la risposta del regime è stata altrettanto dura con migliaia e migliaia di arresti. Staremo a vedere, comunque certamente è una battaglia mediatica in cui per ora Putin sembra essere in difficoltà rispetto a Zelensky che è sicuramente molto più abituato, come dire, a interagire con i media.".

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