Ora il braccio di ferro è per Kharkiv, la città settentrionale del Donbass è diventata la prossima preda dell'offensiva russa. Gli ultimi rapporti del comando ucraino riportano intensi bombardamenti nell'area, che mettono in evidenza l'intenzione russa di riprendere il controllo della direttrice di Izyum, che porta alla città. Attacchi respinti dall'esercito di Kiev dopo la caduta di Severodonetsk, devono difendersi anche a Sud, a Lysychansk. Secondo il Ministero della Difesa britannico, per ora la resistenza ucraina è solida, ma non si può negare che ci saranno difficoltà in futuro, anche perché nelle prossime settimane i russi attingeranno ai riservisti, tutti veterani, volontari, che verranno dispiegati nelle retrovie, con le conseguenze che abbiamo già visto nel città occupate in precedenza dai russi. Il Ministero della Difesa di Kiev, intanto ha aggiornato il numero delle vittime dell'esercito di Mosca. Sarebbero, il condizionale è sempre d'obbligo, circa 35 mila i soldati uccisi dall'inizio dell'invasione. Molte le perdite anche sul fronte degli approvvigionamenti, la contabilità riporta anche come persi 217 caccia, 184 elicotteri, oltre 1500 carri armati, 14 navi. Quel che risulta sempre più evidente al di là dei numeri però è la Bielorussia, che finora si è sempre detta estranea al conflitto, che ha inviato fino a 20 vagoni ferroviari carichi di munizioni, in Russia, per la guerra. Questa l'ultima denuncia dell'esercito di Kiev. Per questo le parole del Presidente Zelensky nel suo ultimo comunicato sono rivolte al popolo bielorusso: "La leadership russa vuole trascinarvi nella guerra con l'Ucraina, perché non si preoccupa delle vostre vite, ma voi non siete schiavi, non siete carne da cannone, potete decidere da voi il vostro destino". Minsk e Mosca però hanno appena siglato un accordo per la fornitura dei missili Iskander alla Bielorussia. Capaci di trasportare testate nucleari.