Sono piovute dal cielo, come nei giorni scorsi, nella zona est di Aleppo: almeno due barili bomba hanno colpito il maggiore ospedale, in un quartiere controllato dai ribelli anti-Assad. A denunciarlo l’organizzazione medica Syrian American Medical Society. Mentre alcune fonti parlano dell’uso di bombe a grappolo nell’attacco. Non si conosce l’esatto numero delle vittime, così come non è chiaro chi sia stato a compiere il bombardamento, anche se nelle ultime settimane le forze fedeli a Damasco hanno spesso attaccato gli ospedali. L’M10 è il nosocomio più grande della città, già nel mirino delle bombe tre giorni fa. In quell’occasione, il Segretario generale dell’ONU Ban Ki-Moon aveva definito i bombardamenti sugli ospedali crimini di guerra. Ma la condanna non salva Aleppo e non scioglie i nodi tra Stati Uniti e Russia per un reale cessate il fuoco. Washington accusa Mosca di colpire civili e condurre raid indiscriminati sulla città. Mosca rifiuta la richiesta americana di sette giorni di tregua e sospetta che gli USA vogliano risparmiare i jihadisti di Al-Nusra, legati ad Al Qaeda, per usarli poi contro Assad. Sullo sfondo di una città martoriata, dove i bambini, a centinaia, sono vittime della violenza, alcuni piccoli riescono a giocare, nonostante tutto, nel cratere di una bomba, che si trasforma, all’occorrenza, in piscina.