Si chiama Abdel Rahman Shaaban, ha 29 anni e si è laureato in economia all’Università di Al Azhar, il principale centro teologico accademico dell’Islam sunnita, l’uomo che nella giornata di venerdì ha ucciso a Hurghada, nota località turistica egiziana sul Mar Rosso, due turiste tedesche e ne ha ferite gravemente altre quattro. Secondo quanto riferito dalle autorità egiziane, l’assassino prima di accoltellare le due vittime a morte avrebbe inoltre parlato nella loro lingua. Alle guardie di sicurezza e agli impiegati del resort dove è avvenuto l’attacco, avrebbe invece intimato in arabo di stare indietro e di non avercela con gli egiziani. Per il momento non è giunta alcuna rivendicazione ma secondo le autorità l’attacco porta la firma del gruppo Hasm, una costola dei Fratelli Musulmani messo fuorilegge e dichiarato gruppo terrorista, mesi dopo il rovesciamento del presidente Mohamed Morsi nel 2013. I continui appelli dello Stato islamico a colpire turisti cristiani ha fatto sì che le autorità del Cairo abbiano diramato dopo l’ultimo fatto di sangue una nuova allerta diretta, nello specifico, alle comunità coopte ed evangeliche presenti nel Paese. Entrambe hanno deciso di sospendere parte delle loro attività per motivi di sicurezza, temendo nuovi attacchi.