In Indonesia il G20 dei ministrid egli Esteri

07 lug 2022
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Antony Blinken ha un problema. Il Segretario di Stato americano vorrebbe concentrarsi sulla minaccia che la Russia ha posto alla stabilità internazionale aggredendo l'Ucraina. Ma dietro la Russia incombe la Cina, nemico geopolitico, economico e militare molto più grosso e pericoloso, che però Blinken non può colpire senza danneggiare gli stessi Stati Uniti. Al G20 dei Ministri degli Esteri, in Indonesia, il capo della diplomazia di Washington, non prevede un faccia a faccia con il suo omologo russo Lavrov, ma sarà interessante vedere che succede quando o se si incontreranno in qualche riunione. In compenso farà una lunga chiacchierata a quattr'occhi con il Ministro cinese Wang. Cercherà di spiegargli che la Russia non può continuare a minare l'ordine globale, che la guerra danneggia gli Stati Uniti come la Cina e che Mosca deve pagarla. "Pregiudizi ideologici", ha già anticipato un portavoce della controparte, secondo il quale gli americani hanno una mentalità da Guerra Fredda e parlano di stabilità solo quando fa comodo a loro. Washington sa di non poter pubblicamente portare Pechino dalla sua e contro Mosca, ma si accontenterebbe che almeno non l'aiutasse. Negli ultimi 2 mesi, la Cina ha comprato petrolio da Putin come mai prima, facendolo diventare il suo principale fornitore. La settimana scorsa, 5 compagnie cinesi sono state sanzionate dal Governo americano per aver fornito supporto tecnologico all'esercito russo. L'Amministrazione Biden vorrebbe quindi limitare le esportazioni di tecnologia, ma oltre a rischiare ritorsioni, visto che la Cina è tuttora la più grande fabbrica mondiale, una simile mossa avrebbe conseguenze sull'economia globale molto più ampie di quelle sull'energia e le materie prime causate dalle sanzioni contro Mosca. Gli americani sono già infuriati per l'inflazione record e tra pochi mesi il Presidente Biden rischia di perdere le elezioni di metà mandato. Antony Blinken ha quindi un grosso problema, ma ha anche un'opportunità. Perché alla sua controparte potrebbe offrire di togliere i dazi imposti dalla precedente amministrazione. Sarebbe un'apertura nei confronti di Pechino e un tentativo di placare gli americani.

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