Andava a 50 chilometri all’ora, quando invece, entrando in stazione, avrebbe dovuto rallentare a 16 chilometri all’ora. Con il passare delle ore emergono dettagli sull’incidente ferroviario che ieri ha sconvolto la cittadina di Hoboken, in New Jersey, ultima fermata, prima di arrivare a Manhattan, in una delle tratte più affollate dello Stato: la linea dei pendolari, fino a 15.000 a settimana. Erano le 8,45 del mattino quando un convoglio è entrato in stazione a tutta velocità, invadendo la banchina e la sala d’aspetto. Solo le mura dell’edificio sono state in grado di fermare la sua folle corsa. Il tetto della stazione, invece, non ha retto all’impatto ed è crollato sopra i primi due vagoni. Alla fine, il bilancio è di una vittima, una donna di 34 anni che aspettava al binario ed è stata colpita dai detriti. Oltre 100 i feriti, tra cui il macchinista del treno, che è stato dimesso ieri sera dall’ospedale e ora sta collaborando con gli inquirenti per chiarire le cause dello schianto, che comunque appare dovuto o ad un errore umano o ad un guasto tecnico, anche perché la stazione di Hoboken è antiquata, tanto da non avere in dotazione neanche un sistema automatico che possa bloccare i treni dall’esterno, in caso di emergenza.