Instanbul, prima preghiera nella moschea di Santa Sofia

24 lug 2020
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Dopo 86 anni ecco la prima preghiera del venerdì nella moschea di Santa Sofia. Migliaia di fedeli, tanti, troppi, tanto che gli ingressi ora sono bloccati in mezzo a loro il presidente Erdogan con mascherina a coprire naso e bocca, solo in prima fila. Due settimane fa col suo decreto così controverso aveva ordinato la riconversione della basilica e moschea dopo che negli ultimi 86 anni, era stato un museo. Cosa che ha colpito molto anche il Santo padre che si è detto molto addolorato. Ma Erdogan oggi ha comunque voluto invitarlo alla prima preghiera in moschea, il Vaticano non ha commentato. La basilica di Santa Sofia è stata per secoli un simbolo della cristianità, dopo la sua edificazione voluta dall'imperatore bizantino Giustiniano primo nel 537 per poi essere convertita in moschea dopo la conquista di Costantinopoli. Quello che per la popolazione islamica di Istanbul era stato annunciato come un grande giorno, è iniziato con strade chiuse al traffico e mezzi di trasporto deviati già dalle prime ore del mattino. Vista l'enorme affluenza che preoccupa molto, soprattutto per il rispetto delle norme anti corona virus. Nonostante i proclami della vigilia, i dipinti e le icone cristiane, tra cui il mosaico del nono secolo, raffigurante la Madonna con il bambino dell'abside sono state coperte con ampi tendaggi, oppure completamente oscurati.

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