Le Ir-6 sono le nuove centrifughe in cui si arricchisce l'uranio in Iran. A diffondere queste rare immagini è la stessa Organizzazione per l'energia atomica a Teheran, che mostra una trentina di apparecchi avanzati per l'arricchimento dell'uranio a valori più che doppi rispetto al 4% ammesso dall'accordo del 2015. Le Ir-6 lavorano dal 4 novembre nella centrale atomica di Natanz, conferma il Vicepresidente iraniano. Il sito è lo stesso a cui è stato impedito l'accesso ad un'ispettrice dell'AIEA, l'Agenzia Internazionale per l'Energia Atomica, la scorsa settimana. Un episodio portato all'attenzione nelle ultime ore nella riunione di Vienna perché in palese violazione degli accordi. Un fatto gravissimo per Washington. Un episodio derubricato a poco più che un incidente da Teheran. Ma andando oltre lo screzio diplomatico, restano agli atti un paio di questioni che agitano la comunità internazionale. Con l'avvio delle nuove 30 centrifughe, l'Iran sancisce un primo atto non conforme a quell'accordo, portando a più del doppio i macchinari per l'arricchimento dell'uranio. Seppur tecnicamente ancora lontani dalla necessità per produzione di un ordigno nucleare, è l'inizio di un gioco al rialzo dopo la decisione degli Stati Uniti di uscire da quell'accordo e mantenere quindi le sanzioni contro la Repubblica islamica. Ma ciò che maggiormente preoccupa l'Unione europea, che sin qui ha avuto decisamente un differente approccio rispetto agli Stati Uniti, sono le notizie che l'Iran starebbe attuando, nel complesso sotterraneo di Fordow (una centrale nascosta nelle viscere della montagna, protetta da possibili attacchi aerei), un programma per sviluppare l'atomica. Sommando le influenze e le interferenze che Teheran riesce ad esercitare in via indiretta grazie alle milizie sciite impegnate in diversi conflitti nell'area, dalla Siria all'Iraq, passando per il Libano e la Turchia, ecco che le vie del potere persiano spingono il Segretario di Stato americano Mike Pompeo a dire: “Ora è tempo per tutte le nazioni di prendere serie misure per aumentare la loro pressione contro l'Iran”.