“Dove Al-Baghdadi?” sarebbe stata la prima domanda di Donald Trump, al suo arrivo alla casa Bianca. Lo ha rivelato lui stesso nella lunga e dettagliata conferenza stampa. E il Califfo Nero, sapeva esattamente che gli americani gli davano la caccia e che prima o poi lo avrebbero beccato, preso, ucciso ed è successo, qui villaggio di Berisha provincia di Idlib. Insomma il problema del ‘dopo’ esisteva e il gruppo avrà sicuramente definito le procedure per la successione e il nome del nuovo capo rivelerà molte cose sul futuro dello stato islamico. “Conosciamo già il successore di Al-Baghdadi è nel mirino”, ha tuonato Trump come un avvertimento in conferenza stampa. Il Presidente degli Stati Uniti, però, non fa nomi, ma un nome c’è e pare essere quello di Abdullah Kardashian. Di lui si sa poco, per esempio, che ad agosto sarebbe stato indicato dal leader morto per guidare la sezione: “Affari musulmani del gruppo jihadista” e che in passato è stato un ex militare dell'Iraq che ha servito sotto Saddam Hussein. La domanda a questo punto però è un'altra, non chi guiderà l'Isis, ma che Isis sopravviverà, dopo la morte del suo leader carismatico. Al-Baghdadi era un leader politico e religioso, dunque, a questo punto, in teoria, lo stato islamico mancherebbe sia un comandante militare che uno stratega. Il prezzo che l'organizzazione deve pagare per aver proclamato il Califfato.