La seconda settimana di guerra, tra Israele e Gaza, inizia nella notte di lunedì con intensi bombardamenti e lanci di razzi. L'aviazione israeliana porta a termine 35 attacchi mirati contro i tunnel a Gaza e ne distrugge 15 chilometri. E poi contro edifici definiti obiettivi terroristici. 8 le case dei leader di Hamas distrutte. Il bilancio dei medici palestinesi, dall'inizio della guerra, parla di oltre 200 morti e tante sono le donne e i bambini. Dai vicoli della striscia, nella notte, sono partite decine di razzi contro le città israeliane del sud e su Be'er Sheva e Ashkelon. 8 sarebbero i feriti tra gli israeliani. Centrati anche due kibuz. Stando ai dati diffusi dall'aviazione di Tsahal, oltre 60 razzi sono stati lanciati, alcuni caduti anche all'interno della striscia. Razzi di nuova generazione, più potenti e agevoli da trasportare, con caricamento simultaneo e una maneggevolezza che permette il rapido spostamento delle basi di lancio. Razzi, denuncia Israele, forniti dall'Iran. 3.100 in 7 giorni, riversati da Hamas sul paese danneggiando cose e persone. 10 le vittime israeliane, due sono bambini. Una dotazione ancora offensiva. Sarebbero 40 le postazioni mobili di lancio ancora attive. E a Gaza si scava tra le macerie, nella speranza di estrarre qualche sopravvissuto ai raid e per restituire i corpi delle vittime ai familiari. I palazzi crollati bloccano le strade per i soccorsi delle ambulanze e il trasporto dei feriti. Gli attacchi di Israele hanno colpito le infrastrutture a Gaza. Non c'è più acqua ne elettricità ed è scattata la corsa alle provviste di cibo e medicinali. La rete delle comunicazioni è stata danneggiata nelle stesse ore dell'attacco contro il palazzo della stampa. Associated Press chiede un'indagine internazionale indipendente mentre "Medici Senza Frontiere" denuncia danni e gravi difficoltà del presidio medico gestito dalla ONG a Gaza.