Johnson premier, le reazioni dei leader europei

23 lug 2019
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Le reazioni all'elezione alla guida dei Tories, e di conseguenza del Governo britannico, del falco della Brexit Boris Johnson, come prevedibile, non si sono fatte attendere. Tra i primi a parlare il Presidente francese e la neoeletta Presidente della Commissione europea. “Auspico di lavorare al più presto con Johnson non solo sui temi europei e sul proseguimento dei negoziati legati alla Brexit, ma anche sui temi internazionali, che rappresentano la nostra quotidianità e sui quali siamo strettamente coordinati”, ha commentato Emmanuel Macron, con chiaro riferimento alle tensioni crescenti tra Regno Unito e Iran. Al suo fianco, in una conferenza stampa organizzata all'Eliseo, Ursula von der Leyen ha auspicato relazioni forti e positive. “Ci sono tante questioni diverse, difficili da affrontare insieme; abbiamo un periodo di sfide dinanzi a noi”, ha puntualizzato il Presidente della Commissione. Il suo vice, Frans Timmermans, osserva come l'accordo raggiunto sulla Brexit sia il migliore possibile, augurandosi che questo concetto venga compreso a Westminster. Che l'elezione di Johnson sia motivo di preoccupazione per i leader europei non è un segreto per nessuno e neanche che blond bombshell, questo uno dei soprannomi del nuovo inquilino in Downing Street, non sia esattamente un maestro nell'arte della diplomazia. Per questo Timmermans, davanti ai giornalisti che lo incalzavano, si è sentito in dovere di osservare che il mondo della politica è pieno di personaggi coloriti e se non puoi rapportarti a loro allora non c'è molto da fare. Sulla stessa linea il capo-negoziatore UE, Michel Barnier, che si dice desideroso di lavorare col nuovo Premier per facilitare la ratifica dell'accordo di recesso e raggiungere una Brexit ordinata. A sostenere invece apertamente che le chance di un compromesso sostenibile siano ora più basse è l'agenzia di rating Moody's, che vede aumentati i rischi del no-deal. Gli effetti, osserva Moody's, sarebbero sicuramente negativi per il Regno Unito, ma anche per la vicina Irlanda, che con il suo Premier si dice sicura che i due Paesi lavoreranno in maniera costruttiva per mantenere e rafforzare le relazioni.

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