Rimane incandescente la situazione all'aeroporto di Kabul dove migliaia di afghani tentano di scappare dal Paese. Al termine di una settimana che ha registrato più di 20 morti solo all'aeroporto, sono due i fronti con cui si aprirà un'altra settimana complicata. Da una parte, lo riferisce il consigliere per la sicurezza nazionale della Casa Bianca, Jake Sullivan, la reale ed acuta minaccia di attacchi del sedicente Stato Islamico contro l'aeroporto di Kabul. Dall'altra i talebani che accusano gli americani di non essere stati capaci di organizzare un'evacuazione ordinata dal Paese. Ciò che preoccupa sempre di più gli Stati Uniti è che, stando a quanto riferito da fonti della Difesa, i talebani potrebbero essersi impossessati non solo di armi leggere americane, come fucili d'assalto e mitragliatori, ma anche di diversi elicotteri e di una ventina di aerei da combattimento, oltre ad armi pesanti e milioni di munizioni e non è ancora stato fatto il punto definitivo sugli equipaggiamenti persi. Intanto i talebani guidati dal Mullah Baradar, lavorano a un governo inclusivo e promettono la riapertura delle scuole. Ahmad Massoud, considerato il leader della nuova resistenza, ha fatto sapere di essere pronto a formare un governo inclusivo con i talebani attraverso negoziati politici, ma ciò che non è accettabile, ha chiarito Massoud, è la formazione di un governo afghano caratterizzato dall'estremismo. Il Pentagono, intanto, ha fatto sapere di aver attivato aerei, tra cui anche velivoli commerciali, per dare assistenza all'evacuazione dall'Afghanistan. Aerei che non andranno direttamente a Kabul, ma faranno la spola dalle basi militari americane agli Stati Uniti. Gli ingressi dello scalo sono presidiati da truppe statunitensi e britanniche, i soldati americani però recuperano persone in tutto il Paese.