L'entusiasmo per la riconquista di Kherson contagia tutti. Fanno il giro del mondo le scene di festa, le lacrime di felicità, gli abbracci della popolazione che si è riversata nelle strade della città meridionale liberata. Clacson, caroselli di auto, soldati sollevati dalla folla grida di gioia, bandiere sventolate. Il Presidente Zelensky esulta. Il Governo ucraino gela però le aspettative di chi spera che il successo sul campo possa spianare la strada al negoziato. "La guerra continua", ribadisce il Ministro degli Esteri Kuleba dalla Cambogia, in occasione del vertice dell' Associazione delle Nazioni del Sud-Est Asiatico, "Stiamo vincendo battaglie sul campo" dichiara Kuleba, "Tutti vogliono che questa guerra finisca il prima possibile noi per primi ma finché vedremo la Russia mobilitare più coscritti e portare più armi in Ucraina, noi continueremo". Rincara la dose il Procuratore Generale ucraino: "Non credo che riprendere un qualsiasi tipo di negoziato sia ora possibile, la Russia deve pagare per avere iniziato la guerra". Mosca intanto sdrammatizza quello che è senza dubbio un duro colpo strategico e di immagine, la perdita di Kherson non è un'umiliazione e rilancia: "L'operazione militare in Ucraina può finire solo con il raggiungimento dei suoi obbiettivi. Quanto ai negoziati avranno sicuramente luogo, fa sapere il Cremlino, ma i tempi dipendono dalla posizione dei partner dell'Ucraina. La Casa Bianca festeggia La ritirata russa, definendola una vittoria straordinaria ma secondo il New York Times l'amministrazione Biden è ora divisa tra chi nel Governo vorrebbe premere su Kiev, affinché cerchi la via diplomatica e chi invece ritiene sia ancora troppo presto. Intanto a Kherson manca la luce, ci vorranno 30 giorni per ripristinare la rete elettrica prima della stabilizzazione inoltre, deve avvenire lo sminamento completo della città. La desolazione è ovunque, i danni della furiosa battaglia che ha devastato la regione per mesi sono enormi.























