Il rischio di un armageddon nucleare è arrivato ai massimi livelli dai tempi della crisi missilistica di Cuba del '62. A dirlo non è il leader di un movimento complottista ma il Presidente degli Stati Uniti d'America Joe Biden. Secondo Biden l'esercito di Putin si trova in estrema difficoltà tanto che la minaccia che il capo del Cremlino possa ricorrere all'uso di armi nucleari contro l'Ucraina non sarebbe poi tanto remota. E che le truppe di Mosca stiano arretrando lo dimostra la controffensiva di Kiev inarrestabile ormai da un mese. Altrettanto inarrestabile però è il massacro di civili. Nella giornata di ieri sono stati almeno 7 gli attacchi missilistici contro edifici residenziali intorno a Zaporizhzhia ancora parzialmente controllata dalla Russia. Diverse le vittime, tanti i feriti tra cui un bambino. Decine di persone potrebbero trovarsi ancora sotto le macerie. Nelle stesse ore, come confermato dal Dipartimento di Emergenza ucraino, i russi hanno bombardato il distretto di Nikopol' nella regione di Dnipropetrovs'k. Almeno tre i raid con missili antiaerei. Nessuno risulta ferito. Kharkiv e Izjum sono controllate dagli ucraini e anche Donetsk sembra sul punto di cedere. Zelensky intanto ha incontrato il capo della IAEA Rafael Grossi che continua a lavorare su una safe zone nell'area della centrale di Zaporizhzhia ormai completamente accerchiata. L'agenzia continuerà il monitoraggio della struttura raddoppiando da 2 a 4 il numero degli ispettori permanenti. Il Presidente ucraino dichiara stupidi i tentativi di Putin di trasferire la centrale tra le sue proprietà e incalza: "Arriverà il giorno in cui anche la Crimea sarà libera!".