L'elemento che appare più inusuale nell'omicidio del generale russo Igor Kirillov, è quello della rivendicazione. "Siamo stati noi" hanno immediatamente affermato fonti dell'intelligence ucraina dalla prima volta dall'invasione russa ed altri attentati eccellenti che questo accade. La FSB, il servizio segreto di Mosca, ha intanto confermato l'arresto di un cittadino uzbeco, reclutato da Kiev per 100 mila dollari ed un viaggio in un paese dell'Unione Europea. L'uomo avrebbe confessato di aver preso un auto a noleggio e di aver installato una telecamera con WiFi all'interno e di aver trasmesso il contenuto della registrazione, un video dove si vede l'esplosione, via internet ai reali organizzatori a Dnipro, in Ucraina. È infatti la mattina di martedì quando una bomba piazzata in un monopattino parcheggiato di fronte alla casa dell'alto ufficiale russo, viene fatta brillare a distanza uccidendo Kirilov, l'uomo a capo delle armi chimiche biologiche, quello che gli ucraini avevano appena accusato e condannato per aver lanciato sul loro territorio 4800 attacchi proprio con le armi chimiche. Sua la propaganda, soprattutto nella Russia più profonda, di fantomatiche zanzare malariche e topi kamikaze addestrati da Kiev, ma anche dagli Stati Uniti contro i nemici. "Tutti i responsabili saranno puniti" afferma Maria Zacharova, portavoce della diplomazia russa, che porterà il caso davanti al consiglio di sicurezza dell'ONU venerdì prossimo, ed ora Mosca a preparare la vendetta. Una pesante controffensiva è già stata segnalata nel Kursk, la regione del territorio russo dove gli ucraini sono riusciti a penetrare. Il timore degli analisti è che più si palesano ipotesi di negoziato più entrambe le parti punteranno ad azioni mirate colpendo i bersagli maggiormente simbolici, anche per questo Kiev perdendo terreno al fronte, sembra puntare ora a rivendicare i propri successi a distanza.