No, non è stata una doccia scozzese. La decisione della Corte Suprema britannica di negare la possibilità al Parlamento di Edimburgo di procedere con un secondo referendum consultivo sull'indipendenza senza l'avallo del Parlamento di Westminster e di Downing Street, ha lasciato magari in molti delusi ma non sorpresi. Se può non so prendere il fatto che gli scozzesi rivendichino il proprio diritto ad esprimersi su un eventuale indipendenza, più sorprendente appare la posizione di diversi inglesi che ci abbiamo incontrato qui ad Edimburgo. E ora? La First Minister Nicola Sturgeon ha detto che continuerà a cercare un accordo con il primo ministro britannico Rishi Sunak, ma se, come è molto probabile, un accordo non verrà trovato, il voto delle prossime elezioni generali, previste tra due anni si trasformerà in Scozia in una sorta di referendum implicito. Intanto davanti al Parlamento di Holyrood, si riuniscono gli irriducibili sostenitori della causa indipendentista.