La "Presidente per l’Europa" ha vinto dopo una giornata trascorsa nel sospetto. Maia Sandu si conferma per il secondo mandato la Presidente della Moldavia, battendo al ballottaggio Alexandru Stoianoglo, socialista, ex procuratore di 57 anni considerato filo-russo. La Sandu punta dritto all’Occidente, specie dopo l’invasione della confinante Ucraina, con il timore che la Moldavia possa diventare il prossimo obiettivo di Vladimir Putin. 52 anni, laureata ad Harvard, è stata la prima donna Presidente della Moldavia nel 2020, con la promessa, mantenuta, di garantire la candidatura all’Europa. Il timore a Chisinau è stato quello dei brogli, dopo due settimane avvelenate e diversi arresti seguiti al referendum voluto dalla Sandu per inserire nella costituzione l’entrata nell’UE come obiettivo strategico. Secondo la polizia diverse persone avrebbero venduto i loro voti. I cittadini moldavi avevano dimostrato comunque la loro preferenza per l’Europa, anche se con scarsa partecipazione. Al primo turno la Sandu aveva vinto con il 42% contro il 26 dell’avversario, con il dubbio che anche in questo caso l’elezione fosse stata influenzata da una campagna di disinformazione russa contro i candidati filo-europei. La Transnistria è già occupata da Mosca, avamposto di confine che evoca l’antica URSS, anche lì si è votato. Con la Gagauzia rappresentano la massima polarizzazione del Paese: zone rurali opposte ai tentativi progressisti della capitale. Indipendente dall’URSS dal 1991, con 2,4 milioni di abitanti, la Moldavia è sempre più povera, la situazione è peggiorata con la guerra. La carica di Presidente nel Paese ha limitati poteri effettivi, ma rappresenta comunque un’importante vittoria del suo partito prima delle elezioni parlamentari della prossima estate.