300 giorni senza un Esecutivo, 300 giorni di divisioni interne e opposizioni, negoziati e due elezioni, fino alla svolta sofferta del Partito socialista, che sblocca la paralisi politica e regala alla Spagna un Governo e un primo ministro nel pieno dei poteri. Con 139 “sì” e 96 “no”, il Comitato federale socialista ha deciso di astenersi al secondo voto sulla fiducia al leader del Partito popolare Mariano Rajoy, dando così il via libera al premier uscente che, entro la fine della prossima settimana, sarà rieletto. Scongiurato il pericolo di nuove elezioni entro Natale. I tempi sono strettissimi. Ad aprire la strada sono state, lo scorso 1° ottobre, le dimissioni del leader socialista Pedro Sanchez, forte oppositore di un Governo della destra. Defenestrato dopo il calo consistente dei consensi, il Partito resta diviso, con i parlamentari catalani contrari all’astensione. Podemos grida al tradimento. Il futuro politico del Paese in salita con un Governo di minoranza. La conquista di difficili accordi in Parlamento.