Le costose promesse elettorali dei partiti francesi

01 lug 2024
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Sì, se il risultato del 7 luglio del secondo turno è ancora decisamente incerto come anche la nuova composizione della sede del Parlamento francese, invece ciò che è certo è che le promesse fatte dai principali partiti ormai principali cristallizzati dal voto del primo turno sono decisamente costosi. Andiamo a vederli assieme i programmi economici. Prima di tutto, Rassemblement National che tra le misure principali prevede ridurre l'Iva dal 20 al 5,5% sul carburante le bollette, questa misura costa da sola oltre 10 miliardi di euro, abrogare l'aumento dell'età pensionabile da 62 anni a 64 anche se Bardella ha detto: su questo vedremo in futuro se e quando troveremo i soldi per detassare gli aumenti salariali. In caso di inflazione sospendere l'IVA su oltre 300 prodotti. Altra misura molto costosa ma che è stata posta in termini, diciamo, più ipotetici nel programma, da dove vengono questi soldi? In particolar modo, dal recupero di oltre 40 miliardi di euro di frodi che secondo il partito di Le Pen derivano anche da un uso non corretto della spesa pubblica a favore degli immigrati. Va detto che il programma del Ressemblement National sia molto moderato rispetto al 2022 guardate quanto costava allora oltre 100 miliardi di euro, mentre per queste tornate legislative si sono fermati a 14,5 secondo le stime degli esperti. Vediamo dall'altra parte dello schieramento l'estrema sinistra perché qua davvero c'è chi non ha badato a spese, almeno nelle promesse. Il Nuovo Fronte Popolare propone di aumentare il salario minimo a mille e 600 euro netti al mese, aumentare del 10% gli stipendi di tutti i dipendenti pubblici, fermare, abrogare le riforme delle pensioni della disoccupazione e come si fa? Aggiungendo nuove tasse sugli extra profitti e una patrimoniale. Melanchon ha detto che il nostro programma costa più di 200 miliardi di euro. Tutto questo, in una situazione in cui la Francia è in grave difficoltà sui conti pubblici. Nel 2023, ha avuto un rapporto deficit- pil simile a quello italiano al 5,5% ma soprattutto nel 2024 non prevede di farlo scendere tanto quanto altri Stati europei, vedete ancora sopra il 5% ed è stato il paese che più ha aumentato il debito pubblico tra quelli più grandi dal pre-covid a oggi. Il governo prevede di tornare sotto il 3% entro il 2027 ma con questi programmi sarà difficile. Attenzione: non solo a Bruxelles ma anche a Francoforte perché se i paesi europei in procedura di infrazione come la Francia non rispettano le vie segnate da Bruxelles anche la BCE potrebbe non garantire la difesa contro gli spread attraverso il suo scudo introdotto nel 2022.

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