John Lorey, chef in pensione di 68 anni, è già pronto. Letti pieghevoli, sacchi di cibo e grande telone per ripararsi dalla pioggia. A cinque giorni dal incoronazione di Carlo III, questo è tutto quello che gli serve per assicurarsi la posizione migliore per assistere alla processione che da Buckingham Palace arriverà fino all'Abbazia di Westminster. Lui, super fan reale, entusiasta degli eventi del paese, dice di farlo per il Re e la patria. Effettivamente basta guardarlo per capire quanto sia forte la fedeltà alla monarchia. Monarchia che si prepara ad una cerimonia più sobria rispetto al passato, dove ogni cosa, però, deve essere studiata nei minimi particolari. Nome in codice "Operazione Globo", per una festa che allo stesso tempo dovrà essere solenne e popolare. Ore di lavoro certosino, ad esempio per preparare la Coronation Chair, un sedile ligneo con oltre 700 anni di storia. Carlo giurerà da sovrano, verrà unto d'olio dall'arcivescovo di Canterbury e riceverà i simboli del suo potere: la corona, lo scettro e il globo. Duemila gli invitati ufficiali, per gli altri, oltre alla diretta televisiva, maxischermi in diversi punti di Londra. L'evento coinvolgerà 6 mila uomini delle forze armate e nonostante Carlo abbia scelto una processione ridotta rispetto al passato, sarà comunque la maggior operazione cerimoniale militare degli ultimi 70 anni, rompendo quella tradizione, vista anche l'età dei due sovrani, 74 anni lui, 75 lei, la carrozza del giubileo di diamante sarà più comoda e molleggiata, con con aria condizionata e vetri elettrici, e pur sempre trainata da sei cavalli. Al ritorno i sovrani saliranno invece sulla carrozza d'oro, usata in tutte le incoronazioni fin dal 1830. E non mancherà l'atteso saluto dei sovrani e della famiglia reale dal balcone di Buckingham Palace, seguito dal sorvolo degli aerei militari.