Aspettare e vedere: è attendista Bashar al-Assad nei confronti di Donald Trump. Per ora ipotizza. E nel primo giudizio sul neoeletto Presidente degli Stati Uniti d’America, il leader siriano dice che Trump diventerebbe un alleato di fatto di Damasco, se manterrà la sua promessa di combattere il terrorismo dello Stato islamico. Non si spinge più in là, Assad. Confessa di non avere molte aspettative poiché l’amministrazione americana non dipende solo dal Presidente, dice il leader siriano. Rimane cauto, insomma, in attesa di scoprire se Trump manterrà le sue promesse. E Trump, da parte sua, alla prima intervista, dopo essere stato eletto Presidente, ha subito rimarcato quanto il suo punto di vista sulla Siria sia diverso da quello di molte persone. Ha aggiunto anche che se gli Stati Uniti attaccassero Assad, significherebbe combattere contro la Russia che è schierata militarmente al fianco di Damasco. Schierata e attiva sul campo, Mosca. Quasi tutte le aree fuori dal controllo governativo: Aleppo, Idlib, la regione a nord di Homs, sono state colpite da raid aerei russi e governativi siriani nelle ultime ore.