Due ore e 10 minuti. Tanto è durata la telefonata tra il presidente russo Vladimir Putin e quello francese Emmanuel Macron. I due presidenti non avevano contatti dal 28 marzo. Al capo dell' Eliseo, il leader del Cremlino ha espresso la sua disposizione al dialogo anche se, ha fatto poi notare, che il Governo di Kiev non è serio nei negoziati. Secondo quanto riferisce il Cremlino, Putin avrebbe informato Macron sui dettagli di quella che lui definisce un'operazione speciale in Donbass e sull'evacuazione dei civili dall'acciaieria Azovstal. Il presidente russo ha poi criticato i paesi europei che, a suo avviso, avrebbero ignorato i crimini di guerra commessi dai soldati ucraini e il bombardamento delle città del Donbass. Ma soprattutto da Mosca è arrivato l'invito a non fornire più armi al Governo di Kiev. Un accenno infine all'sicurezza alimentare globale creata dalla guerra. Ma alla preoccupazione di Macron, Putin ha risposto che la causa di tutto sono le sanzioni contro la Russia, provvedimenti che hanno fatto scattare una ritorsione da Mosca. Il presidente russo infatti, ha firmato un decreto contenente misure economiche di ritorsione contro le azioni definite ostili di alcuni stati e organizzazioni stranieri. Sarà vietato l'export di materie prime e prodotti diretti alle nazioni non amiche che saranno individuate da un provvedimento del governo di Mosca che dovrà anche indicare quali materie prime faranno parte del pacchetto. Un elemento che farà capire con quanta durezza Putin vuole colpire l'occidente.