Mancano pochi giorni al suo ingresso all’Eliseo, e i media francesi continuano senza sosta a spulciare ogni immagine, ogni video, ogni espressione che possa raccontare a tutto il mondo chi è Emmanuel Macron, il più giovane Presidente che la storia della Repubblica ricordi. Ed ecco qui che dal suo passato rispunta uno dei giorni più felici della sua vita: il matrimonio con Brigitte, celebrato il 20 ottobre del 2007. Immagini che abbiamo già visto, senza però ascoltare le parole pronunciate di fronte agli invitati da un Macron ventinovenne un po’ timido e imbarazzato: “Entrambi siamo molto felici che voi siate qui, per accompagnarci in questo giorno, perché tutti voi siete la testimonianza di quello che abbiamo vissuto in questi tredici anni. Voi lo avete accettato, ed è anche grazie a voi che siamo qui oggi, per un qualcosa che non è affatto comune, una coppia che non è del tutto normale, anche se non amo molto questo aggettivo. Ma siamo una coppia che esiste, e questo è grazie a voi”. E grazie soprattutto ai tre figli di Brigitte, per i quali, sottolinea sempre Macron, non è stato facile accettare la storia d’amore della madre con un quasi coetaneo. Quel coetaneo vicino al quale sono saliti, sul palco della vittoria, domenica scorsa; quel coetaneo che ora promette di dare un ruolo pubblico alla moglie, ruolo che, si è subito affrettato a chiarire, non deve essere remunerato. In molti, ora, si chiedono cosa farà Brigitte, descritta da sempre come suo pilastro e confidente. Lei che, nonostante la fermezza espressa in questi mesi, pare abbia chiamato Carla Bruni Sarkozy per chiedere consigli sulla gestione della sua immagine. Lei che, dicono i suoi più stretti collaboratori, avrebbe ora qualche timore anche sulla tenuta della coppia. Come darle torto, considerato i precedenti dell’Eliseo? Anche se i Macron, come dimostra la loro storia, potrebbero essere ancora una volta l’eccezione.