Metropolitan Detention Center. Brooklyn. È qui che adesso si trova Luigi Mangione, nella stessa struttura che ospita Sean Diddy Combs, con cui Mangione condivide anche il legale difensore. Dopo aver accettato l'estradizione, il ventiseienne accusato dell'omicidio di Brian Thompson è stato trasferito in aereo a Long Island, e da qui in elicottero a Manhattan. Ad accoglierlo non solo un nutrito gruppo di poliziotti, ma anche il sindaco Eric Adams, che si è rivolto a chi ha espresso solidarietà nei confronti di Mangione. Sulle spalle di Mangione pesano ora non solo le accuse mosse dallo Stato di New York, ma anche quelle federali. Non è un dettaglio, visto che per queste ultime potrebbe essere condannato a morte. Si procede in parallelo, dunque, ma è proprio questo il punto. Per gli avvocati di Mangione così si viola la costituzione. Ne bis in idem, o come dicono qui double jeopardy. Ma c'è una sentenza contraria della Corte Suprema risalente al 2019, e comunque il divieto di doppio giudizio si applicherebbe solo per i reati già arrivati a sentenza definitiva. Intanto, c'è chi continua a scrivere a Mangione. In carcere sono arrivate decine di lettere.