Ormai roghi mortali sono cronaca annuale in California, ogni autunno gli incendi diventano più devastanti e più minacciosi. Dopo il tragico Campfire che uccise l'anno scorso 86 persone, la stagione del fuoco è ripartita con violenza anche quest'anno, favorita dal caldo record dei mesi estivi e dal vento di Santana, tipico del mese di ottobre, che però soffia sempre più forte. Nella zona attorno a Los Angeles sono già state evacuate 100 mila persone ed è allerta massima nelle contee di Ventura, San Fernando e Santa Carita. Il focolaio principale, partito da un ammasso di rifiuti che ha preso fuoco accidentalmente, ha già distrutto oltre 2 mila ettari di terreno, facendo anche una prima vittima: un uomo morto per arresto cardiaco mentre era al telefono con i pompieri perché le fiamme minacciano la sua casa. La situazione al momento non è assolutamente sotto controllo, ammoniscono i vigili del fuoco, sottolineando che i forti venti complicano il tutto e continueranno ad abbattersi sulle zone colpite ancora almeno per un paio di giorni. E a tutto questo vanno ad aggiungersi disagi per la popolazione con oltre un milione di persone rimaste senza luce nelle ultime ore. Un black out pilotato da alcune delle principali compagnie elettriche, soprattutto al nord della California, preoccupate che i roghi, venendo a contatto con le linee dell'alta tensione, possano divampare ulteriormente proprio come era accaduto, tragicamente, lo scorso anno.