Uno scandalo molto British ma senza precedenti, che si abbatte su un Governo fortemente provato e su un Paese decisamente disilluso. Con una lettera che non lascia spazio alla diplomazia, Theresa May licenzia il Ministro della Difesa Gavin Williamson, un fedelissimo nella teoria, nella pratica accusato di essere l'autore dell'ultima incredibile fuga di notizie a favore della stampa. Ovvero l'intenzione dell'esecutivo di appaltare al gigante cinese Huawei, nonostante le pressioni e gli avvisi statunitensi, forniture per componenti non cruciali del sistema di telecomunicazione 5G, informazione che avrebbe fatto filtrare per ostacolare una decisione che non condivideva. Accusato e condannato nonostante le sue decise smentite. Lo giuro sulla vita dei miei figli, è una caccia alle streghe, una vendetta politica personale Personale. Così Williamson promette battaglia e definisce il suo siluramento, una mossa per dimostrare forza da parte di una Premier incapace di chiudere il dossier Brexit. Mentre l'opposizione va all'attacco, perché quest'ultima fuga di notizie non ha colpito i lavori del Governo, in quella che ormai è un'abitudine talmente consolidata che nei momenti cruciali la May ha preso l'abitudine di sequestrare smartphone e tablet ai suoi Ministri. Ma per la prima volta ha indebolito il Consiglio di Sicurezza Nazionale e l’autore, Williamson o chi per lui, potrebbe aver violato la legge sui segreti di Stato. Così le opposizioni unite chiedono un'indagine penale della polizia. Una richiesta che il Governo non raccoglie. La Camera dei Comuni e il vice della Mey a scandire: “E’ stato un episodio molto serio ma non crediamo sia necessario coinvolgere la polizia”.