Una nuova manifestazione con migliaia di persone riversatesi ancora una volta nelle strade di Tel Aviv e probabilmente gli scontri di piazza più accesi dall'inizio del conflitto, il 7 ottobre, tutto in una protesta segnata da molte tensioni in cui le forze dell'ordine hanno voluto usare il pugno duro per disperdere la folla, dall'utilizzo della polizia a cavallo a quello dei cannoni ad acqua. Due le richieste dei manifestanti, la liberazione degli ostaggi che dal 7 ottobre si trovano nelle mani di Hamas e le dimissioni di Benjamin Netanyahu per tornare al voto. Una protesta esplosa proprio mentre dal tavolo dei negoziati sembra arrivare qualche segnale positivo che potrebbe portare a una pausa dei combattimenti, decisivo sarà proprio l'atteggiamento di Netanyahu, cui è sempre stata contestata una scarsa volontà di trovare un accordo politico.