Dilaga la protesta nei campus statunitensi. Alla Northeastern University di Boston, cento persone sono state arrestate dalla polizia che ha smantellato l'accampamento dei manifestanti pro-palestinesi. Un intervento, ha spiegato l'università, che si è reso necessario dopo che i manifestanti hanno lanciato insulti antisemiti. Tutti gli arrestati in possesso di un documento d'identità da studente sono stati rilasciati e andranno in contro a provvedimenti disciplinari da parte dell'università. Mentre restano in manette le persone che non hanno voluto provare la loro appartenenza all'università. Sono decine i campus che hanno abbracciato la protesta con la richiesta di una tregua a Gaza e il ritiro, da parte delle istituzioni a cui sono iscritti, dagli accordi con aziende legate ad Israele. Non vogliamo che la nostra università finanzi un genocidio, dice questo studente della Columbia di New York, dove sono centinaia di studenti arrestati finora e dove il Senato Accademico ha chiesto l'apertura di un'inchiesta sulla Presidente per la sua decisione di chiedere l'intervento della polizia e autorizzare lo smantellamento delle tende degli studenti mettendo a rischio la libertà dell'Accademia. Sgomberi anche con proiettili di gomma e gas lacrimogeni, come alla Emory University di Atlanta, dove è stata arrestata anche la Direttrice del dipartimento di filosofia, che non fermano le intenzioni dei manifestanti. Non andremo via, continueremo a pressare, dice questa studentessa della UCLA di Los Angeles. Le proteste sono arrivate anche poco lontano dalla Casa Bianca, alla George Washington University dove però gli agenti hanno ricevuto l'ordine di non intervenire, come richiesto dai vertici dell'università, dal capo della polizia e dal Sindaco, preoccupati dall'idea della diffusione di immagini di agenti che intervengono per sgomberare con la forza un piccolo gruppo di dimostranti pacifici. Manifestazioni che hanno portato alla decisione della Casa Bianca di limitare il numero dei discorsi che tradizionalmente il Presidente tiene in occasione delle cerimonie di laurea.