Quattordici aerei da combattimento dell’aeronautica israeliana compiono un’azione militare Sullo Yemen pianificata, stando alle dichiarazioni dell’esercito d’Israele, da diverse settimane, in risposta agli attacchi del gruppo Sciita Houthi contro lo Stato ebraico, che ha lanciato oltre 200 missili e 170 droni verso Tel Aviv dall’inizio della guerra dentro Gaza. I jet da combattimento israeliani erano già in rotta verso lo Yemen quando gli Houthi hanno lanciato un missile balistico contro Israele intorno alle 2:35 di giovedì mattina, intercettato dal sistema di protezione antimissilistico, anche se delle schegge hanno danneggiato gravemente un edificio scolastico nel centro del Paese. Poco dopo, Israele ha lanciato dozzine di bombe colpendo il porto di Hodeidah e per la prima volta la capitale Sanaa, distruggendo due centrali elettriche: infrastrutture civili, che secondo Israele sono state utilizzate a vantaggio degli sforzi bellici degli Houthi. Nove i morti secondo dati ufficiali yemeniti. L’altro fronte, quello di Gaza, rimane ancora sospeso agli sforzi diplomatici per un cessate il fuoco forse imminente, ma intanto il quotidiano israeliano Haaretz pubblica un’inchiesta con numerose fonti anonime di comandanti e soldati che hanno servito dentro Gaza, che rivelano come ci sia l’ordine sistematico di uccidere ogni palestinese che si avvicini al corridoio Natzarim, la strada costruita dall’esercito israeliano e che divide il nord dal sud di Gaza. E aggiungono: ogni vittima palestinese viene riportata come un terrorista, anche se era solo un bambino. In un caso specifico, raccontano, di 200 corpi solo dieci erano miliziani, ma pubblicamente questa informazione è stata nascosta. E aggiungono: parliamo ora, perché gli israeliani devono capire che quello che stiamo facendo dentro Gaza non uccide solo i palestinesi, uccide anche noi.