Sette ottobre 2023, gli attentati di Hamas provocano circa 1200 vittime. Solo nelle ultime settimane l'attenzione pubblica si è concentrata su numerosi video filmati dai miliziani palestinesi e su testimonianze di soccorritori che raccontano come un numero ancora non precisato di corpi di donne e uomini presenterebbero evidenti segni di gravi abusi sessuali e mutilazioni genitali. Lo Stato di Israele sta ancora faticando a mettere insieme le prove di queste violenze per determinare se siano state eseguite sistematicamente come strumento di guerra. Sono della convenzione di Roma del 1988 stupri o altre tanto gravi atti di abusi sessuali in contesti di guerra corrispondono a crimini contro l'umanità, se è provata la loro natura sistematica. L'unità investigativa 433 della polizia israeliana ha dichiarato di aver raccolto 1500 testimonianze che confermano le violenze sessuali. In maggioranza si tratta di testimoni oculari o di chi è lavorata l'identificazione di corpi. Si pensa che molte delle vittime siano decedute. I servizi di intelligence israeliani hanno diffuso le confessioni di alcuni miliziani arrestati che descrivono gli ordini impartiti, tra cui quello di contaminare le donne attraverso atti sessuali. Physicians for Human Rights non ha fatto affidamento sui resoconti registrati in questi video per via della preoccupazione che gli interrogatori prevedessero l'uso della tortura. Per la stessa Corte Penale Internazionale le violenze sono provate e ci si sono abbastanza casi per aprire un'indagine sulla loro sistematicità. You and Women ha pubblicamente dichiarato la propria solidarietà alle donne israeliane, solo il quattro dicembre, e dopo continue manifestazioni e pressioni da parte della società civile.