Medioriente, Onu: maggioranza di vittime a Gaza sono donne e minori

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1 giorno fa

Le Nazioni Unite condannano i continui attacchi israeliani a Gaza sui civili, rilevando che un'alta percentuale di vittime dei raid sono donne e minori. Tra il 18/3, giorno in cui sono riprese le operazioni militari israeliane all'interno dell'enclave palestinese dopo due mesi di tregua e il 9 aprile, secondo l'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani si sono verificati circa 224 attacchi israeliani contro edifici residenziali e tende per sfollati. In 36 di questi le vittime registrate sono esclusivamente donne e bambini. La situazione umanitaria nella Striscia preoccupa anche il patriarca latino di Gerusalemme, il cardinale Pierbattista Pizzaballa, per il quale la dignità delle persone a Gaza non è tenuta in minima considerazione. Dal 7/10/2023, secondo gli ultimi dati forniti dal Ministero della Salute della Striscia, affiliato al gruppo Hamas, che controlla l'enclave, in questa guerra sono morte oltre 50.800 persone tra civili e miliziani di Hamas, di cui più di 1.500 solo nelle ultime tre settimane. Intanto sul fronte diplomatico si moltiplicano le voci sul raggiungimento a breve di un accordo per il cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi israeliani. Secondo la radio israeliana Kan Israele ed Egitto si sono scambiati bozze di documenti per cercare di arrivare ad un'intesa. Sul tavolo sembrerebbe esserci l'ultima proposta avanzata dal Cairo, che prevederebbe la liberazione da parte di Hamas di otto ostaggi vivi e la restituzione di otto corpi di ostaggi, in cambio di una tregua della durata compresa tra 40 e 70 giorni e del rilascio da parte di Israele di un gran numero di detenuti palestinesi. .