Khan Yunis, questo è quello che rimane dopo l'attacco aereo israeliano. Sul campo continuano i combattimenti tra le forze israeliane e Hamas nella Striscia di Gaza e secondo la radio militare andranno avanti ancora per un mese, prima di poter tornare a parlare di tregua. Solo nelle ultime 24 ore sono stati colpiti 250 obiettivi da diversi raid aerei nell'area che nel 2007 finì sotto il controllo di Hamas. Secondo Israele alcuni militari sono già nel cuore della città che è la più grande nel settore meridionale e dove potrebbero essere nascoste ancora alcuni dei 138 ostaggi nelle mani degli islamisti. Le truppe israeliane iniziano così la terza fase della loro offensiva a Gaza e annunciano di aver accerchiato la casa del leader di Hamas, nel sud della Striscia, conosciuto come "il macellaio di Khan Yunis", la mente insomma degli attacchi sferrati da Hamas lo scorso 7 ottobre contro Israele. Per gli sfollati, nei rifugi e nelle scuole a est di Khan Yunis, arriva l'ordine di evacuazione immediata. Le scuole che sono diventate casa dunque devono essere lasciate. Ricomincia così la caccia ad un posto sicuro. Al disastro umanitario di Gaza ora si aggiunge anche questo. Secondo Save the Children oltre un milione di bambini rischia di essere ucciso. Una situazione che crea condizioni apocalittiche così dall'ONU. Per Martin Griffiths, coordinatore dei soccorsi d'emergenza delle Nazioni Unite, l'offensiva priva gli operatori umanitari di qualsiasi mezzo significativo per aiutare gli oltre due milioni di persone di Gaza.