La tensione nel Mar Rosso non accenna a diminuire. A minacciare una zona strategica per il commercio mondiale sono ancora gli attacchi degli Houthi, le milizie yemenite filo iraniane che da settimane stanno destabilizzando tutta l'area. "La situazione, come lei sa, è veramente critica perché circa il 50% delle navi che passavano per Suez non transitano più per Suez. Oggi il 90% delle merci del mondo vengono trasportate con le navi, soprattutto quando si parla di trasporti intercontinentali. Per poter passare, con la normale copertura assicurativa di una nave, diciamo in media circa €200.000, nel caso del passaggio, un solo passaggio, si pagano €400.000". Evidenti dunque i riflessi su scala mondiale, aggravati dalle numerose azioni messe in atto dai miliziani dal mese di ottobre. Decine infatti gli attacchi, alcuni andati a segno. Bersaglio, i mercantili che oltre a far rischiare la vita ai marittimi a bordo spesso rappresentano un gravissimo danno ecologico con lo sversamento dei materiali trasportati e del carburante. La risposta della coalizione internazionale non si è fatta attendere, Stati Uniti e Gran Bretagna hanno effettuato attacchi contro dozzine di obiettivi Houthi nello Yemen anche se i terroristi spesso si muovono con batterie mobili con la tattica di azioni lampo aiutate dall'intelligence di Teheran. "Assicurare la navigazione è un fatto ma soprattutto assicurare la sicurezza di queste persone che lavorano e che si sacrificano per tutto il resto dell'umanità e che vivono sopra una nave. Cioè metterli anche a repentaglio, mettere il rischio diciamo la vita stessa di queste persone è una orribile. La situazione per quanto, io farei un grande suggerimento di cercare veramente di trovare attraverso le vie diplomatiche degli accordi. Perché quello che sta succedendo, ripeto, sia per quanto riguarda il conflitto della Russia con l'Ucraina ma anche per quanto riguarda Israele con la Palestina, insomma bisogna mettere una fine a queste situazioni, provare a sedersi al tavolo." Sebbene il movimento armato Houthi abbia smentito, restano i principali sospettati dell'attacco ad alcuni cavi delle telecomunicazioni globali che attraversano il Mar Rosso. Un nuovo terreno di scontro in uno scenario già molto instabile.