Se ne parlò già agli inizi di luglio. Militari austriaci schierati al Brennero per bloccare i migranti in arrivo dall’Italia. E scoppiò un caso, con tanto di ambasciatore convocato di corsa alla Farnesina. Poi non accadde nulla. Non si videro né uomini né mezzi. Ora Vienna pare averci ripensato. 70 militari coadiuveranno la polizia nei controlli in prossimità del confine del Brennero. Ciò non vuol dire – si sono affrettate a spiegare le autorità austriache – che saranno messi in azione i carri armati, ma nel mese di luglio è stato registrato un notevole aumento di clandestini a bordo dei treni merci. Poiché al Brennero gli accordi di Schengen sono in corso di validità, i controlli saranno possibili soltanto a ridosso delle frontiere. Tutto questo nel giorno in cui il nostro premier, Paolo Gentiloni, in una lettera al Presidente della Commissione europea, continua a sollecitare un maggior sforzo dei Paesi del Vecchio Continente nell’affrontare il fenomeno migratorio, a partire dal finanziamento del fondo fiduciario per l’Africa, con particolare riferimento ai progetti che riguardano la Libia. 270 milioni di euro fino al 2026. La Commissione è fortemente impegnata a sostenere l’Italia, la risposta del responsabile per l’immigrazione Avramopoulos, che a sua volta sprona gli Stati membri a fare la loro parte, proprio mentre l’Austria, appunto, si prepara a impegnare i militari a ridosso del Brennero.