Ci sono un tedesco, un italiano e un francese pronti a partire per la Luna. L'annuncio irrompe alla fine della seconda giornata di lavori della ministeriale ESA di Brema in Germania e l'ordine non è casuale. Subito scatta la caccia ai protagonisti dell'avventura e per l'Italia c'è un astronauta fortemente indiziato. "Sicuramente il mio ruolo è quello di prepararmi alla prossima missione, qualunque essa sia, e se dovesse essere una missione lunare sarò sarò pronto lì a dare il mio meglio." "Che ruolo svolgeranno questi astronauti, cosa andranno a fare?" "Le prime missioni saranno fondamentalmente di sperimentazione, di test, sia dei sistemi, sicuramente è così per Artemis 2. Dopodiché bisogna vedere quale sarà il profilo della missione Artemis 3, 4 e 5 potrebbe essere un'allunaggio per cui una missione di supporto agli equipaggi che vanno sulla Luna, oppure potrebbero essere le prime missioni che costruiscono la nuova stazione spaziale Gateway, sicuramente qualunque sarà il profilo di missione sarà interessante, sarà innovativa, sarà un grande passo per l'umanità e per l'Europa." L'Italia ha preso a Brema le consegne dalla Germania e ora guiderà l'ESA fino alla prossima ministeriale prevista nel 2028 e che si terrà nel nostro Paese, che come da previsioni aumenta la sua quota di contributo per l'agenzia. "L'Italia c'è, ha aumentato il suo contributo di oltre il 13% rispetto a tre anni fa, siamo giunti a 3,5 miliardi di Euro e questo ha contribuito a raggiungere in qualche misura a superare le aspettative della stessa Agenzia spaziale europea, della nostra, Unione Europea." Un grande impegno che conferma la volontà del nostro Paese di continuare a essere protagonista nel settore spaziale in tutte le sue declinazioni. "La lista è abbastanza lunga anche a fronte del cospicuo investimento che abbiamo fatto quei programmi che sono di nostra priorità sono quei programmi e che portano ritorno al nostro ecosistema spaziale che riguardano tutti i domini dello spazio e riguardano l'osservazione della Terra, quindi la parte satellitare sia in ambito ESA che in ambito Unione Europea. Penso per esempio a Copernicus, la parte dell'accesso allo spazio con i nostri lanciatori, la parte che riguarda l'esplorazione umana e robotica, appunto la Luna e Marte, ma anche le missioni di Space Safety, la missione Ramses sulla sicurezza planetaria, ciò che riguarda la navigazione e le telecomunicazioni e tutta la parte scientifica di cui noi siamo stati uno dei primi sostenitori." Il budget finale per il volo umano e robotico stabilito a Brema si consolida sui tre miliardi di euro, una cifra su cui pesano le incertezze in ambito NASA legate alla mancanza di un amministratore. Ma Luca Parmitano resta comunque ottimista sui programmi targati Europa e si prepara alla sua prossima missione. "Con tutti i lavori che faccio resto un astronauta e quindi sono sempre pronto a partire verso la luna, verso verso l'infinito e oltre, come direbbe un nostro collega." .























