"Un uomo eccezionale, un vecchio amico." Per l'occasione Vladimir Putin e Xi Jinping parlano ad una voce agli Stati Uniti per lodare una persona che, per un paradosso della storia, da grande nemico era divenuto il primo e più affidabile interlocutore nella guerra fredda. Henry Kissinger era stato il segretario di Stato di una delle amministrazioni più dure nella lotta al comunismo e al tempo stesso era stato l'uomo del dialogo che aveva avviato la cosiddetta strategia del ping pong per avviare le relazioni con la Cina e che aveva interagito direttamente con la sua controparte Andrej Gromyko e col segretario del PCUS Leonid Brežnev per de-escalare la corsa agli armamenti nucleari. E oggi infatti sia russi che cinesi sono uniti nel ricordare un personaggio di cui lodano il pragmatismo, cioè la capacità di affrontare nei limiti del possibile e risolvere i problemi in modo pratico, non ideologico. Kissinger ne aveva dato prova anche in tempi recenti, consultato, nonostante i 100 anni appena compiuti, sulla crisi ucraina con la solita schiettezza aveva invocato il dialogo con la Russia di Putin e proposto di ritornare ai territori del 2014, cioè con la Crimea parte della Federazione e denunciare l'adesione alla Nato di Kiev, salvo poi cambiare idea sull'ultimo punto. Il nome di Henry Kissinger, scrive perciò Putin nel messaggio inviato alla famiglia Kissinger, è inestricabilmente legato una linea di politica estera pragmatica che un tempo ha reso possibile conseguire a distensione nelle relazioni internazionali e raggiungere i più importanti accordi sovietico-americani che hanno contribuito al rafforzamento della sicurezza globale. Gli fa il paio il messaggio del presidente Xi che con le parole rilanciate dai media ufficiali definisce Kissinger un vecchio amico, pioniere e costruttore, delle relazioni cruciali per la pace e la prosperità di entrambi i paesi e del mondo. Sia la Cina che gli Stati Uniti dovrebbero ereditare e portare avanti la sua visione strategica, il suo coraggio politico e la sua saggezza diplomatica. Parole non di circostanza, certo anche se non si può ignorare il fatto che in entrambi i casi siano strumentali soprattutto quando dimenticano che Kissinger lavorò al riavvicinamento alla Cina in funzione antisovietica perché certo non era stato un amico, ma un nemico ragionevole, come a invocarne un altro in questi tempi.