L'eco delle parole di Putin che accusa la NATO di partecipare direttamente alla guerra in Ucraina, il monito che il presidente russo lancia con la dislocazione di testate tattiche nucleari in Bielorussia e poi, ancora, l'accusa di Putin all'occidente di aver superato tutte le linee rosse per la fornitura di armi a Kiev, risuonano come gli allarmi per le esplosioni nelle ultime ore a Mariupol, nel Donetsk e a Melitopol nella regione di Zaporizhzhia. Proprio sullo stato di salute della centrale atomica di Zaporizhzhia, l'allarme dell'AIEA. Il direttore generale Rafael Grossi, annuncia l'ispezione per verificare lo stato dei reattori, ma è costretto a rinviare a causa dell'insicurezza del fronte. Nel Donbass e nel Donetsk, i territori occupati e rivendicati dai russi, lo scontro è più sanguinoso, dopo la distruzione di Bakhmut il fronte oggi è più a Sud-Ovest. E mentre le temperature si fanno più miti e nuvole nere della tattica mediatica di Mosca sembrano precedere l'offensiva di primavera, l'alleanza Atlantica definisce molto pericolosa la retorica di Putin sul nucleare, anche alla luce dell'uscita della Russia dal nuovo trattato Start II. Mentre l'Unione si appresta a nuove sanzioni, Zelensky lancia l'allarme sugli adolescenti ucraini, una generazione spazzata via dalla guerra. L'occasione è quella dell'incontro con Orlando Bloom, l'ambasciatore dell'Unicef arrivato a Kiev per portare il suo sostegno al milione e mezzo di adolescenti a rischio depressione e psicosi a causa della guerra.