Mosca, cittadinanza russa nelle regioni occupate in Ucraina

25 mag 2022
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Passaporti russi ai residenti di Mariupol. L'annessione di fatto alla Russia della città martire della guerra in Ucraina passa anche da questi gesti simbolici, il Presidente Putin ha anche firmato un decreto per semplificare la procedura per chiedere la cittadinanza per gli abitanti delle regioni occupate di Cherson e Zaporizhzhia come già avviene per le repubbliche popolari di Donetsk e Lugansk. Il discorso dei russi è semplice: siamo arrivati per restare, per sempre, questa è casa nostra. In questo fronte del Sud vanno registrati, come previsto dal Ministero della Difesa ucraino, rinnovati attacchi missilistici su Zaporizhzhia e Kryvyj Rih sulla strada per Dnipro. Zaporizhzhia è un importante centro ferroviario e industriale che i russi potrebbero voler controllare, è a poca distanza non a caso hanno appena dispiegato altri tre battaglioni pronti ad attaccare. Intanto prosegue inesorabile l'avanzata in Donbass con la città di Severodonetsk che è sempre più accerchiata e con tutta la regione di Lugansk che che ormai non ha più le forniture di gas. La città di Izyum poco più a Nord, sta subendo la stessa sorte, accerchiamento e assedio, in questo caso i russi puntano a Sloviansk sulla via per Kramatorsk dove diversi palazzi residenziali sono stati bombardati. I russi vogliono tutto il Donbass e stanno usando tutti i mezzi per ottenerlo, costringendo l'Esercito ucraino ad arretrare per non perdere troppi uomini e mezzi. Infine, mentre la Russia ormai controlla l'accesso al mare di Azov, c'è il blocco russo dei porti ucraini sul Mar Nero, per il Ministro degli Esteri Kuleba questo è un chiaro esempio di ricatto nelle relazioni internazionali che può portare a una crisi alimentare pluriennale, visto che il grano e i cereali ucraini costituiscono una parte ingente della produzione mondiale. La Russia ha detto di essere disposta a togliere il fermo alle navi ucraine se l'Occidente annulla le sanzioni, una proposta chiaramente inaccettabile. Sul fronte dei negoziati infine non arriva alcuna apertura, da nessuna delle parti, per la Russia è anche troppo presto per parlare di negoziati per lo scambio di prigionieri, nel caso del Battaglione Azov, per l'Ucraina e, in questo caso verrebbe da dire con qualche ragione, se la Russia avesse voluto sedersi al tavolo della trattativa non avrebbe neanche iniziato questa guerra sanguinosa.

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