Al prossimo allargamento a est della NATO, la Russia risponde andando a ovest. Mosca piazzerà nuove basi militari nei suoi confini occidentali con Svezia e Finlandia se questi accetteranno installazioni dell'Alleanza Atlantica in conseguenza del loro ingresso nella coalizione. La trattativa dei due paesi nordici, con la Turchia che rappresenta l'unico ostacolo al processo di adesione, va avanti spedita. Oggi, il presidente Erdogan sentirà l'omologo finlandese per ribadire, in cambio del via libera, alle richieste di estradizione dei membri del PKK che hanno asilo nel suo paese. La triangolazione diplomatica proseguirà poi con un colloquio con il segretario della NATO Stoltenberg che, tra Ancara e Washington, farà la parte del mediatore, giacché, il presidente Biden non sembra ansioso di rispondere alla telefonata con cui Erdogan vuole chiedergli nuovi cacciabombardieri. Mentre il G7 decide di stanziare 20 miliardi per il Governo di Kiev, il capo della Casa Bianca è impegnato nella sua prima visita in Asia. Il futuro sarà scritto nell'area indo-pacifica dice Biden. Per questo, gli Stati Uniti vogliono stringere legami commerciali per rafforzare le alleanze esistenti. Non dobbiamo dipendere da chi non condivide i nostri valori in settori strategici, sottolinea visitando a Seul la più grande fabbrica di microprocessori al mondo. E il riferimento evidente è al nemico pubblico numero 1: cioè la Cina. Nella prossima tappa in Giappone, annuncerà, quindi, un piano per creare una rete globale di produzione e trasferimento sicuro di quei prodotti di cui, la pandemia prima e la guerra poi, hanno evidenziato l'importanza strategica.