Vincitrice sul campo, grazie alla riconquista di ampie fette di territorio in mano ai russi, l'Ucraina è in grave difficoltà sul fronte dell'energia. Kiev infatti è di nuovo al buio. La società per l'energia elettrica nazionale ha annunciato la ripresa delle interruzioni della corrente, aggiungendo. Stiamo facendo tutto il possibile per garantire l'elettricità a ogni casa per due, tre ore, per due volte al giorno. Un obiettivo minimo per fare fronte all'inverno che incombe e che potrebbe causare una strage, ancora più delle bombe russe che continuano a martellare il paese e soprattutto Kherson. La città ritornata sotto il controllo ucraino deve misurarsi con il quotidiano martellamento da parte delle truppe russe attestate sul fronte orientale del fiume Dnipro, e il presidente Zelensky, nel suo discorso giornaliero, è tornato ad accusare i russi di provocare nient'altro che devastazione. Questo è tutto ciò che si lasciano alle spalle. Ma la battaglia dopo l'aria potrebbe spostarsi anche in mare. La Marina ucraina ha lanciato l'allarme per la presenza di 12 navi russe dispiegate nel Mar Nero e nel Mediterraneo, con ben 84 missili da crociera. Altrettanto caldo anche il fronte diplomatico con Mosca che torna ad essere aggressiva. L'Ambasciatore russo in Vaticano, Alexander Avdeev, ha protestato a seguito delle dichiarazioni di Papa Francesco sulle presunte crudeltà del personale militare russo in Ucraina. Ho espresso indignazione per tale insinuazione e ho notato che nulla può scuotere la coesione e l'unità del popolo russo multinazionale, ha concluso Avdeev e ha rivelato di aver avuto un incontro con la diplomazia vaticana. Nel mirino delle dichiarazioni russe anche Washington. Il Viceministro degli Esteri, Sergei Ryabkov, ha infatti dichiarato che la politica di un maggiore coinvolgimento americano in Ucraina innalza il pericolo di una escalation. Riabkov ha aggiunto che tra Washington e Mosca non sono in corso negoziati sull'Ucraina ma che le due parti semplicemente si scambiano segnali.