La scuola materna ed elementare di Hazelwood a Belfast è un posto speciale e a renderla tale è l'aggettivo: integrata, come solo il 7% delle scuole della Nazione lo è. Qui i bambini cattolici e protestanti trascorrono il tempo insieme. Un'eccezione alla regola, perché a dispetto degli accordi di pace del '98, la società Nord-Irlandese resta ancora profondamente divisa. La segregazione sta nelle cose, come ci spiega il direttore scolastico Jim McDaid e come ricorda il muro divisorio, uno dei tanti cosiddetti Peace Walls sparpagliati per la città, che sorge a pochi metri dalla scuola. "Se c'è una cosa di cui abbiamo bisogno ora, in Irlanda del Nord, è la comprensione e un approccio empatico all'identità e alla cultura. Non puoi ottenere queste cose segregando le persone da quando hanno 4 anni e tenendole separate fino a che ne hanno 18. Le divisioni che hanno segnato l'Irlanda del Nord, le nostre due comunità, sono storiche e molto profonde. L'Irlanda del Nord è profondamente divisa. Lo siamo in ogni sorta di cose, nel sistema scolastico, nei posti in cui viviamo e nei posti dove socializziamo". Tra gli elementi, i simboli di un passato ancora molto presente ci sono anche luoghi come questo. Come questo cancello che divide un quartiere protestante da un quartiere cattolico. Questo cancello, tutte le sere intorno alle 7 viene chiuso e rimane così fino alla mattina successiva. In queste ore l'Irlanda del Nord si trova a un importante punto di svolta: si rinnova il Parlamento Nazionale e per la prima volta il partito nazionalista e repubblicano dello Sinn Fein, a lungo considerato il braccio politico dell'organizzazione paramilitare dell'IRA e che ha nella sua agenda l'unificazione dell'isola, dovrebbe diventare il primo partito, aggiudicandosi così in un sistema sofisticato di condivisione del potere, il diritto alla poltrona. "È una situazione precaria e spero che la democrazia vinca alla fine. Qualsiasi cosa accada. Il processo di pace è un processo molto lento, e ha bisogno di essere protetto e nutrito. E non ci possono essere persone che fanno giochetti, perché troppe persone hanno perso la vita e tante persone hanno impegnato la loro esistenza perché noi potessimo essere qui, in Irlanda del Nord".