500 chili di tritolo, l'equivalente di una bomba di aereo. Sarebbe questa secondo l'intelligence tedesca, la potenza delle esplosioni che hanno colpito in quattro punti i gasdotti Nord Stream 1 e 2. A piazzare le bombe potrebbero essere stati robot di manutenzione che operano all'interno del gasdotto durante i lavori di riparazione. Il dito resta puntato contro la Russia ma da Mosca si ribaltano le accuse e dopo la cerimonia in pompa magna con cui Putin ha dichiarato l'annessione non riconosciuta delle quattro regioni ucraine a seguito dei referendum farsa da un lato si rinnova la minaccia nucleare dall'altro si apre alla possibilità di negoziati. A New York intanto la risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'ONU che doveva condannare la pseudo annessione è stata, come prevedibile, bloccata dal veto della Russia. Favorevoli dieci paesi, astenuti Cina, India, Brasile e Gabon. Si frena invece sull'ingresso di Kiev alla NATO, dopo che Zelensky ha annunciato di voler avviare la procedura di adesione. "Le porte sono aperte ma decidono i 30 paesi membri", ha dichiarato il Segretario Generale Stoltenberg, ma pochi sembrano attualmente favorevoli. E anche da Washington si ribadisce che per il momento ti sostiene l'Ucraina nel difendere il proprio territorio. E sul territorio i combattimenti proseguono, soprattutto sulle quattro regioni dichiarate annesse a Mosca. 50 gli attacchi russi in 24 ore nel Donetsk, mentre a Zaporizhzhia, dopo la strage che ha colpito una colonna di auto civili, almeno 25 i morti, è stato arrestato il direttore della centrale nucleare, prelevato dalle truppe russe e portato in una località sconosciuta.