Peggiora lo scenario nel Mar Baltico, una quarta perdita di gas nella zona economica svedese, è stata confermata dalla guardia costiera. E' la seconda in questo territorio, che segue alle esplosioni delle linee del gasdotto Nord Stream 1 e 2. Fino ad ora, la Svezia aveva segnalato una perdita sul Nord Stream 1, mentre la Danimarca in entrambe le strutture. Il mare di bolle per centinaia di metri, rendendo impossibile l'ispezione delle strutture per comprendere la dinamica dei fatti. Le esplosioni, hanno generato un pericoloso scambio di accuse tra Russia e Stati Uniti. Nel diffuso sospetto di un sabotaggio, acuendo la tensione. Tra le ipotesi, il colpo di un sommergibile, di un drone marino o cariche di TNT. Il sabotaggio non si può escludere, il Presidente del Consiglio Europeo Charles Michel, ha parlato di un tentativo di destabilizzare l'approvigionamento energetico. E' stupido e assurdo, incolpare la Russia la reazione del Cremlino. Che ha annunciato l'apertura di un'inchiesta, per terrorismo internazionale. Troppo ingenti sarebbero i danni auto inflitti per Mosca, che ha rimbalzato l'accusa gli Stati Uniti. Ridicola! E' stata la replica della Casa Bianca. I servizi di sicurezza in Germania, ritengono che i tubi potrebbero risultare inutilizzabili per sempre. Le autorità ambientali della Germania, sottolineano i danni all'ecosistema. Dalle falle, viene rilasciato metano assai più dannoso della CO2, che causerebbe problemi più gravi per l'atmosfera, ancor più che per l'ecosistema marino. Intanto la Norvegia, sta procedendo ad un inasprimento delle misure di sicurezza nelle proprie strutture energetiche.