Oleodotto bloccato, Usa pagano riscatto ad hacker russi

14 mag 2021
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Il sequestro è stato virtuale, la paura reale, il riscatto salato. 5 milioni di dollari, tanto la Colonial Pipeline, società privata proprietaria del più grandi oleodotto americano, ha sborsato al collettivo di pirati informatici russi che si fanno chiamare "Darkside" e che gli avevano bloccato i computer, costringendoli a interrompere il flusso di carburante a metà della costa est degli Stati Uniti, dal Texas fino a New York. La notizia confermata malvolentieri dal governo di Washington e non commentata da un visibilmente seccato Presidente Biden, arriva nel giorno in cui l'impianto viene riacceso. Procedura che comunque richiederà qualche giorno, a una settimana dal cyber-attacco che è il più grave mai subito da un'infrastruttura critica negli Stati Uniti. A quanto trapela, il riscatto è stato pagato in criptomoneta nel giro di poche ore ma i codici forniti dagli hacker per sbloccare i server della Colonial, erano così lenti che alla fine la compagnia ha ripristinato comunque tutto da sola. Fino a poche ore fa, su eventuali concessioni ai ricattatori, sia l'amministrazione che la società facevano i vaghi. Ufficialmente l'FBI sconsiglia di cedere ai riscatti e il Dipartimento del Tesoro considera i pagamenti addirittura un reato. Ora si scopre che in realtà la Casa Bianca sapeva anzi, paradossalmente proprio le sue pressioni sull'azienda possono averla indotta a metter mano al portafogli. Nei giorni di chiusura degli impianti infatti, su Biden si è abbattuta una pioggia di critiche, negli stati coinvolti sempre più stazioni di benzina rimanevano a secco, i prezzi al gallone toccavano nuovi record e a nulla serviva scaricare sul privato l'onere della sicurezza informatica. Dallo studio ovale è partito un ordine esecutivo per spingere, in futuro, i concessionari di contratti federali e rafforzarla. Ma nella sostanza, in questo caso, è come se la stessa Casa Bianca avesse finanziato Il terrorismo cibernetico. Secondo l'intelligence comunque gli autori sono criminali comuni, che stanno sì in Russia ma senza legami con il governo di Mosca. Ad ogni modo Biden ha annunciato che della questione parlerà direttamente con Putin, nel loro primo faccia a faccia, probabilmente il mese prossimo.

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