93 voti a favore e 24 contrari, 58 astenuti, la Russia è fuori dal Consiglio dell'Onu per i diritti umani. L'Assemblea generale delle Nazioni Unite ha ravvisato palesi e sistematiche violazioni e abusi commessi da Mosca durante la sua aggressione all'Ucraina. L'ultima evidenza dell'isolamento internazionale della Russia è finora l'atto politico più forte per condannare la guerra di Putin e serve a capire meglio chi sta con chi, cercando di stanare alcune ambiguità. L'astensione non conta per raggiungere il quorum necessario dei due terzi quindi chi sta con Mosca deve votare contro e contro votano: unico Paese europeo la Bielorussia di Lukashenko che alle truppe di Putin concede alloggio, l'Iran, Cuba e soprattutto la Cina. Pechino si era finora astenuta stretta tra gli interessi economici che la legano all'Occidente e quelli geopolitici che la vedono adesso contrapposta, messa all'angolo ha cercato l'acrobazia estrema. La sovranità territoriale dell'Ucraina deve essere rispettata, ha detto il suo rappresentante, Putin deve mettere fine alla guerra ma i diritti umani non possono essere politicizzati, segue appello alla carta dell'Onu e ai valori del dialogo e della cooperazione, gli stessi però traditi proprio dagli aggressori. A favore della sospensione il blocco guidato dal G7 imbarca invece anche l'Ungheria di Orban e la Turchia di Erdogan pur sempre membri NATO anche se in non ottimi rapporti con Washington. Si astengono l'India e il Brasile ma anche l'Arabia Saudita e gli Emirati. É un voto storico dice l'Ambasciatrice americana perché per la prima volta l'assemblea dell'Onu sanziona un membro permanente del suo Consiglio di sicurezza, è un voto illegale risponde il rappresentante di Mosca motivato politicamente per punire un Paese membro che sta conducendo una politica estera indipendente, era una sospensione necessaria afferma infine l'Ambasciatore italiano, che ha contribuito a scrivere la risoluzione, per sostenere l'integrità del Consiglio dei diritti umani e ribadire che le violazioni non possono essere tollerate in nessuna parte del mondo.